“Il colore soprattutto, forse ancor più del disegno, è una liberazione ”
– Henri Matisse
Il pigmento è colore nel senso più stretto del termine.
I pigmenti vengono generalmente definiti “terre” per indicare colori in polvere naturali. Fin dall’antichità, l’uomo ha utilizzato questi colori per esprimere la propria arte, facendo ricorso a quanto trovava disponibile in natura; nel corso dei secoli, e soprattutto con l’avvento dell’industrializzazione, l’offerta dei colori si è sempre più sviluppata anche con la costruzione di polveri coloranti moderne che sono andate ad affiancare massicciamente i pigmenti già disponibili.
Il progresso ci ha regalato una tavolozza di colori sempre più ampia, con caratteristiche tali da poter garantire le migliori prestazioni e la miglior scelta possibile.
L’acquerello è una tecnica pittorica che ricorre all’uso di pigmenti finemente macinati, mesticati in una sospensione di sostanza adragante e acqua, possibilmente distillata.
Per un illustratore, un pittore, un artista è di fondamentale importanza conoscere perfettamente le possibilità del colore poiché è questo il mezzo di cui si avvale per trasmettere le sue sensazioni.
Anticamente i pittori si fabbricavano i colori da soli ed ognuno aveva i suoi piccoli segreti.
Michele Eugene Chevreul (1786-1889) fu uno scienziato, che si occupò del colore ed influenzò in modo determinante la storia dell’arte. Le sue scoperte, sull’influenza reciproca dei colori e il suo sistema di classificazione dei colori, furono studiate e applicate da molti pittori.
Lo scienziato, si accorse che certe tonalità di rosso, se venivano accostate al verde risultavano vivaci, mentre se accostate al giallo tendevano ad essere più spente. Sostanzialmente Chevreul capì, che due colori accostati tra di loro tendevano a tingersi l’un l’altro del corrispettivo colore complementare. Il giallo tendeva a colorare di un blu violaceo i colori vicini, il rosso di un verde tendente all’azzurro, il blu di un giallo aranciato.
Dall’osservazione e dallo studio di questi fenomeni Chevreul formulò la legge dei contrasti simultanei:
Due colori adiacenti, vengono percepiti dall’occhio in modo diverso da come sono realmente.
Il colore nasce dalla luce, si genera nell’occhio dell’osservatore e costituisce un’impressione sensoriale. Ogni individuo percepisce il colore in modo differente, persino la stessa persona può percepire differentemente il colore in momenti diversi ed in base allo stato d’animo.
La mia attenzione ai colori, agli accostamenti, ai contrasti, alle sfumature, alle varianti mi hanno portato ad essere sempre più curiosa, esigente e soprattutto mi hanno spinto alla continua ricerca di quel colore che mi identifichi, che mi appaghi, che mi renda felice.
Ho poi elaborato un modo per cercare di fissare sulla carta quei colori che mi danno emozione, che mi rappresentano in quel preciso momento, che mi trasmettono sensazioni positive, voglia di vivere ma soprattutto di libertà.
Per farlo mi sono affidata agli acquarelli che, come sapete, rappresentano per me la meraviglia del colore, lo stupore delle forme, la sorpresa del risultato.
Quando preparo un’illustrazione la maggior parte del tempo la dedico proprio alla scelta della palette colori.
Si perchè non è solo questione di linee, forme, prospettiva o composizione , per me l’emozione che si vuole trasmettere con un disegno passa per prima proprio dal colore.
Da anni cerco di capire quale tinta mi rappresenti di più e, solo dopo tante prove, esperimenti, letture e studio posso dire che per me forse non esiste un vero colore che mi identifica, ma tante sfumature di diversi colori che sono “me” a seconda del periodo, dell’atmosfera, della mia armonia interiore.
Armonia, forse questa è proprio la parola chiave quando penso ad un colore ed alla sua palette : quella perfetta sintonia tra tinta e tonalità che nell’insieme sviluppa un’emozione semplicemente osservandola.